Intervista su Persone&Conoscenze – Este Editore

28 Gennaio 2019

Aggregare dati per riconoscere modelli
e cercare di prevedere scenari futuri

Raccogliere le informazioni aziendali in un unico database, adottare
un approccio analitico, standardizzare le procedure e anticipare le
prossime evoluzioni del contesto. Gli HR Analytics pongono alla funzione
Risorse Umane nuove sfide, che possono divenire opportunità se i
Direttori del Personale sapranno accettare il cambiamento.
Superate l
e iniziali resistenze (specie di carattere culturale), la trasformazione corre nella direzione di una decisa semplificazione dei processi a favore dell’abbandono di compiti strettamente routinari e meccanici, verso un orientamento sempre più strategico per il business.

Semplificare la relazione con i lavoratori:

Nel contesto dell’attuale trasformazione, una delle applicazioni concrete della tecnologia in ambito HR riguarda i temi legati alla motivazione del team e alla costruzione di un modello organizzativo meritocratico.
Che per Andrea Burocco, CEO di Fluida, si traduce in una strategia “non basata sulle sensazioni”, bensì “sul dato”. Mediamente nelle aziende i dati sulla forza lavoro non vengono sufficientemente usati o analizzati a posteriori: la sfida dei player di mercato è allora fornire soluzioni per raccogliere i dati e analizzarli in tempo reale, per poi restituirli ai decisori sotto forma di informazioni utili per il business.

“Finora il trend della gestione dei dati del Personale prevede che l’HR li raccolga a volte attraverso processi manuali per utilizzarli ai propri fini, legati soprattutto ad aspetti amministrativi”, argomenta Burocco. In pratica, secondo il cofondatore di Fluida, “un processo semplice è gestito in modo complesso, generando frustrazione nei lavoratori, costretti a seguire particolari pratiche burocratiche che fanno perdere tempo sottraendolo ad altre attività”.

L’interazione HR-persone si complica ancora di più se si considerano non solo i collaboratori che operano all’interno delle sedi aziendali, ma l’intero ecosistema, che comprende team distribuiti che operano da remoto, freelance, collaboratori esterni e tutti coloro che gravitano intorno all’impresa, secondo un trend ben noto che caratterizza la Gig economy.

“In questo contesto assume una straordinaria importanza la centralità del dato che richiede strumenti semplici per raccogliere le informazioni dalla forza lavoro in modo rapido, flessibile, autonomo ed efficiente”, dice Burocco.

Non per nulla Fluida prende il nome da quel concetto di “liquidità” espresso da Zygmunt Bauman secondo cui il cambiamento è permanente.
E proprio per interpretare lo scenario ‘liquido’, Fluida mette a disposizione la piattaforma di Employee relationship management nella quale le persone dipendenti, collaboratori esterni, ecc.– si collegano con l’azienda (o le aziende) per condividere in tempo reale informazioni organizzative e amministrative (presenze, assenze, sede di lavoro quotidiana, nota spese, ecc.), semplificandone il processo.

“La piattaforma risponde all’esigenza di trasformazione in azienda ‘liquida’, che tiene conto delle differenti tipologie di collaborazione attivate. Inoltre la piattaforma ha la possibilità di integrarsi con altri sistemi aziendali, configurandosi come l’interfaccia immediata e piacevole verso il lavoratore”, spiega Burocco.

“Alcuni Direttori del Personale non hanno ancora colto pienamente quanto le tecnologie siano progredite rispetto ai sistemi legacy in uso e temono sia complesso cambiare i processi”, aggiunge il cofondatore di Fluida.
Eppure la trasformazione digitale è un passo obbligato e deve essere guidata dalle Risorse Umane che hanno l’opportunità di “far confluire in un unico strumento tutti i dati di cui l’HR ha bisogno”.

Fluida è in grado di sviluppare le relazioni con le persone attraverso un’interfaccia utente intuitiva che facilita le routine quotidiane nelle aziende”. Si tratta in pratica dell’assistente tecnologico che automatizza processi prima svolti manualmente:

“Oltre a diventare un repository di informazioni, Fluida invia notifiche sulle attività che il lavoratore deve completare affinché il dato
sia sempre ‘pulito’ e aggiornato dal basso”.

Per i collaboratori non è un ulteriore strumento da imparare, anzi è una risposta alle necessità delle persone stesse perché l’App “offre la stessa esperienza d’uso che l’utente già vive nel mondo consumer, traslandola in ambito lavorativo”.

Al contrario di altre soluzioni dei competitor, Fluida, pur apprezzata dalle grandi aziende, si configura come una soluzione ideale per le PMI “orientate al digitale”, perché “rapida da attivare e facile da utilizzare”, come prodotto Software as a Service (SaaS). 

Per continuare la lettura dell’articolo, leggi il numero di Dicembre 2018 di Persone&Conoscenze.
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