Diritto alla disconnessione: significato e situazione in Italia

28 Luglio 2022

É sempre più importante inserire il diritto alla disconnessione nei contratti di lavoro. Ma cosa significa esattamente? Qual è la situazione in Italia?

In questo articolo verrà trattato il diritto alla disconnessione, passando in rassegna le sue leggi e utilità, e come è applicato nel nostro paese. 

Cosa significa diritto alla disconnessione

Il diritto alla disconnessione è una norma che agisce su un doppio binario: dà la libertà ai dipendenti di non essere più reperibili oltre l’orario lavorativo; toglie la possibilità ai dirigenti di poter compromettere la loro posizione per la mancata disponibilità.

Tale diritto nasce per tutelare il lavoratore, stabilendo confini netti tra la vita privata e quella professionale. Tagliare le comunicazioni, siano esse e-mail, chiamate, o messaggi, oltre l’orario di lavoro, permette agli impiegati di ritrovare il giusto equilibrio tra produttività e riposo

É sempre più importante inserirlo nei contratti, soprattutto a partire dalla diffusione della pandemia Covid-19, e il conseguente sviluppo dello smart-working. Il lavoro agile, o a distanza, in particolare quando è svolto da casa, ha modificato l’organizzazione del lavoro, spesso annullando concetti di luogo e tempo. 

Il dilatamento degli orari lavorativi, tuttavia, non è positivo per il rendimento dei dipendenti, ed è per questo che deve essere regolarizzato attraverso la legge.

Leggi sul diritto alla disconnessione

Come riportato dal quotidiano La Repubblica, in Europa non è stata ancora presentata una direttiva omogenea. Tuttavia, nella Risoluzione del 21 gennaio 2021, il Parlamento Ue, ha spronato gli Stati membri a riconoscere il diritto, poiché è ormai indispensabile per i nuovi modelli di lavoro. Diverse realtà europee hanno dunque iniziato ad agire in autonomia.

Nel 2016 la Francia è il primo paese a identificarne l’importanza con la Loi du Travail. Tale legge, valida per le imprese con più di 50 dipendenti, è pensata per regolamentare il loro tempo libero, e vietare le comunicazioni dopo aver terminato il proprio turno lavorativo. 

L’iniziativa di tutelare i lavoratori è stata accolta via via da altri Stati, come l’Italia, la Spagna, il Belgio e l’Irlanda. In particolare, il governo irlandese ha emanato nel 2021 l’interessante Codice di condotta: dirigenti e dipendenti devono entrambi collaborare alla corretta gestione delle comunicazioni. I primi possono inviare e-mail oltre l’orario, affermando che non è necessario un responso immediato. I secondi, invece, possono attivare una risposta automatica che affermi la loro assenza.

Il diritto alla disconnessione in Italia

In Italia, il diritto alla disconnessione, ha conosciuto un’ottima evoluzione:

  • Nel 2017, la legge 81, presenta la tematica per la prima volta, tuttavia, senza riuscire a risolverla. Con questa norma infatti, l’organizzazione dei tempi di riposo del lavoratore, dipendeva da un accordo tra datori e dipendenti. Non era, dunque, sufficiente per una vigile regolamentazione.
  • Il 13 maggio 2020, il tema è riaperto dal Garante della Privacy, che ha sostenuto la validità della norma. Essa esalta una delle più antiche conquiste del lavoro tradizionale, vale a dire, la distinzione degli spazi della vita privata da quelli della vita professionale.
  • Il 13 marzo 2021, è stato emanato il decreto numero 30, convertito in legge a maggio dello stesso anno. I lavoratori possono scollegarsi dalle strumentazioni e piattaforme informatiche, senza rischiare di avere conseguenze negative sulla retribuzione o sul rapporto di lavoro. In altre parole: non rispondere alle comunicazioni oltre l’orario non deve più creare timore. 
  • Il 7 dicembre 2021, infine, è stato approvato il “Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile”, secondo il quale, il lavoro smart-working deve essere organizzato in fasce orarie e garantire una fascia di disconnessione. Anche in caso di assenze legittime, come permessi, ferie o malattie, il lavoratore ha diritto a “staccare la spina” dai propri dispositivi, e non è obbligato a rispondere alle comunicazioni prima di riprendere l’attività.

Le utilità del diritto alla disconnessione

In conclusione, è costruttivo passare in rassegna le utilità del diritto. 

Regolamentare la disconnessione aiuta a ridurre lo stress generato dal sovraccarico del lavoro e dall’utilizzo dei mezzi di comunicazione, e a garantire un buon rapporto lavorativo tra manager e dipendenti. 

La moderazione è la chiave per l’efficienza di tutta la comunità aziendale

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