Aspettativa dal lavoro: cos’è e quando richiederla

28 Giugno 2023

L’aspettativa dal lavoro è un periodo di astensione dall’attività professionale, e un diritto del dipendente in situazioni particolari. Scopriamo quali.

In questo articolo saranno spiegate le caratteristiche dell’aspettativa dal lavoro, ed elencate le durate e le motivazioni per cui è possibile richiederla.

Cos’è l’aspettativa dal lavoro?

Il rapporto lavorativo tra un datore e un dipendente viene regolato da un contratto, nel quale sono definiti i diritti e i doveri che ambo le parti devono rispettare.

Tra questi figurano naturalmente dedizione e costanza per l’impiego. Tuttavia, ci sono delle situazioni in cui il dipendente ha diritto ad astenersi dall’attività lavorativa. Tale astensione prende il nome di “aspettativa dal lavoro”.

L’aspettativa dal lavoro è un periodo di sospensione del servizio, ed assenza dal luogo di lavoro, che i dipendenti del settore pubblico e del settore privato, possono concedersi per comprovati motivi, e per periodi più o meno lunghi.

Tale diritto è disciplinato dalla legge e dai CCNL specifici, i quali definiscono, a seconda delle spiegazioni che vengono fornite, anche:

  • i requisiti del lavoratore per avere accesso alla richiesta;
  • la durata massima dell’aspettativa;
  • se l’astensione deve essere retribuita oppure non retribuita.

Nel prossimo paragrafo capiremo proprio la differenza tra aspettativa con paga e senza paga.

Aspettativa dal lavoro retribuita e non retribuita: regole

Il dipendente che richiede l’aspettativa può avere diritto a ricevere lo stipendio, tutto o in parte, oppure non ricevere alcuna retribuzione, e la decisione spetta, come suddetto, alla legge, ai CCN, e ai casi. 

È necessario sapere che in entrambe le situazioni, elemento chiave dell’aspettativa è che il dipendente non può essere licenziato durante la sua astensione. 

Se l’aspettativa è conforme a tutte le normative previste in merito, il datore ha il dovere di conservare il posto di lavoro della risorsa. Una volta effettuata la richiesta da parte del dipendente, il datore ha anche l’obbligo di decidere se accettarla o meno, entro 10 giorni.

Nel caso in cui venga negata devono essere esposte delle motivazioni, relative validamente a impegni di natura organizzativa, o a impossibilità di sostituire la risorsa e sospenderne il lavoro.  

Vediamo ora le motivazioni dei dipendenti per richiedere l’aspettativa!

Quali sono i motivi personali per aspettativa ?

Le ragioni legate alla richiesta di aspettativa sul lavoro possono essere molteplici e variegate. Si va da motivi familiari, lutti, eventi eccezionali, fino a motivi di natura sociale, come un volontariato. 

Scopriamo insieme 5 motivazioni tra le più comuni

1. Aspettativa/congedo per motivi familiari gravi

Si tratta di un’aspettativa generata dal bisogno di assistere o curare familiari, parenti o conviventi entro il terzo grado. 

Tale astensione deve essere dimostrata attraverso le opportune certificazioni mediche, ma l’azienda può rifiutarla in caso di contratto a termine o, impossibilità di sostituzione con un altro impiegato. 

Generalmente non è retribuita, e può avere una durata massima di due anni, da utilizzare sia in forma continuativa che frazionata. 

2. Aspettativa per lunga malattia

È possibile ricorrere a tale diritto, in caso di un’infermità di cui non viene stabilito con precisione il periodo di recupero delle condizioni di salute.

Il periodo massimo previsto è di 181 giorni. Una volta superati, il datore può pensare di licenziare il dipendente, anche se vanno sempre seguite tutte le direttive indicate dal CCNL.

3. Aspettativa per tossicodipendenza del lavoratore o dei suoi congiunti

In caso di necessità di seguire programmi di riabilitazione presso Asl, o di assistere un familiare durante il recupero, il lavoratore ha la possibilità di astenersi dal lavoro fino alla durata di 3 anni

Naturalmente per tale ragione occorre presentare una certificazione rilasciata dal SERT competente

4. Aspettativa per ricongiungimento con il coniuge all’estero

Nel caso in cui il coniuge del dipendente lavori all’estero, e sia necessario un periodo di ricongiungimento, la risorsa può richiederla se non può essere trasferita in un’altra sede dell’azienda. Generalmente questa tipologia non è retribuita.

5. Aspettativa per formazione

Tale aspettativa è legata ad esigenze formative e professionali. È richiesta, infatti, per poter avere il tempo necessario da dedicare al conseguimento di un titolo di studio, che sia di secondo grado, un diploma, una laurea, un dottorato, o altre attività formative che non vengono finanziate dall’azienda.

Alcuni orientamenti permettono al dipendente di godere di 150 ore di astensione retribuite e garantite dal diritto allo studio. La durata massima per tale assenza, invece, è di 11 mesi. 

6.Aspettativa per svolgimento di cariche pubbliche

Per tutta la durata di un mandato nelle cariche pubbliche, come in parlamento, in comune, nelle regioni, nei consorzi o enti locali, i dipendenti del settore pubblico e privato possono richiedere astensione. 

Generalmente per quelli del settore privato non è prevista retribuzione, il contrario invece per quelli del settore pubblico. 

In conclusione, dunque, l’aspettativa dal lavoro è uno strumento prezioso per i dipendenti, per curare il proprio benessere senza l’ansia di perdere il lavoro. 

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