Ritardo nell’invio del certificato medico: cosa rischia il lavoratore. 

11 Giugno 2025

L’invio tardivo del certificato medico di malattia può comportare sanzioni disciplinari molto gravi, fino al licenziamento per giusta causa. La Corte di Cassazione lo ha ribadito in una sentenza emblematica a maggio 2025, riportando al centro dell’attenzione un tema che coinvolge tutti i lavoratori: la responsabilità nella comunicazione dell’assenza.

In questo articolo approfondiamo cosa prevede la legge, cosa dice la giurisprudenza, e in che modo strumenti digitali come Fluida possono aiutare concretamente lavoratori e aziende a gestire correttamente i giustificativi, prevenendo errori e malintesi.

Cosa succede se il certificato medico di malattia arriva in ritardo?

La sentenza n. 13747/2025 della Corte di Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di una lavoratrice che non aveva inviato il certificato medico nei tempi previsti. In particolare, la dipendente era rimasta assente per malattia senza informare l’azienda in modo tempestivo e aveva inoltrato il certificato solo dopo alcuni giorni, senza fornire spiegazioni o comunicazioni alternative.

Secondo la Suprema Corte, questo comportamento costituisce una violazione grave del dovere di correttezza e buona fede che regola ogni rapporto di lavoro. Non è necessario che l’azienda subisca un danno economico diretto: è sufficiente che venga meno il vincolo fiduciario, elemento centrale in ogni contratto di lavoro.

Questa decisione non è isolata: la giurisprudenza negli ultimi anni ha progressivamente alzato il livello di attenzione sul rispetto delle tempistiche nella comunicazione delle assenze.

Cosa prevede il Codice Civile e i Contratti Collettivi

A fondamento della decisione della Cassazione c’è l’art. 2104 del Codice Civile, che definisce l’obbligo del lavoratore di eseguire la prestazione con diligenza. Questa diligenza non si esaurisce nello svolgimento delle attività lavorative, ma comprende anche il rispetto delle modalità e dei tempi per la comunicazione dell’assenza per malattia.

In genere, i principali Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro (CCNL) prevedono che:

  • La comunicazione dell’assenza debba avvenire prima dell’orario di inizio della giornata lavorativa.
  • La trasmissione del certificato all’INPS, tramite il medico curante, vada fatta entro 48 ore.

“Una telefonata o un messaggio in prima battuta non sostituiscono il certificato, ma sono essenziali per evitare fraintendimenti nell’immediato.”

Digitalizzazione e responsabilità: non basta il certificato telematico

È vero che oggi la trasmissione del certificato medico avviene in modo automatico tramite il sistema telematico INPS. Il medico curante invia il documento all’Istituto, che lo rende visibile al datore di lavoro tramite il portale aziendale o la piattaforma gestionale utilizzata. Tuttavia, questa automatizzazione non esonera il dipendente da una responsabilità personale

In altre parole:

  • Il lavoratore deve comunicare direttamente l’assenza, senza attendere l’invio del certificato.
  • Deve accertarsi che la trasmissione sia avvenuta e che l’azienda ne sia a conoscenza.
  • È consigliabile conservare il numero di protocollo del certificato per eventuali verifiche.

Un ritardo, anche minimo, può avere un impatto significativo sulla continuità operativa dell’azienda, soprattutto nei contesti dove la presenza è indispensabile per garantire servizi essenziali.

Quando un ritardo diventa licenziabile: il punto della Cassazione

Nel caso trattato, i giudici hanno valutato l’insieme degli elementi: assenza improvvisa, mancata comunicazione, ritardo nell’invio del certificato, nessuna giustificazione. Il risultato è stato un giudizio di incompatibilità tra la condotta della lavoratrice e la prosecuzione del rapporto di lavoro.

La Cassazione ha chiarito che:

  • Non serve dimostrare un danno economico per legittimare il licenziamento.
  • La violazione degli obblighi minimi di correttezza è di per sé sufficiente a rompere il vincolo fiduciario.

“Il principio ribadito è che le assenze non giustificate nei tempi corretti ledono l’organizzazione aziendale, mettendo a rischio l’equilibrio del team e la qualità dei servizi erogati.”

Assenza per malattia: buona gestione e strumenti a supporto

Per mettersi al riparo da contestazioni, è importante che il lavoratore:

  • Informi subito il proprio responsabile o l’ufficio del personale non appena si manifesta l’impossibilità di lavorare.
  • Verifichi con il medico che il certificato venga trasmesso all’INPS in tempi utili.
  • Conservi e, se richiesto, comunichi il numero di protocollo associato al certificato.
  • Utilizzi strumenti aziendali pensati per agevolare la gestione delle assenze.
Schermata dell’app Fluida con procedura guidata per inviare un giustificativo di malattia, inclusi allegato, messaggio e numero di protocollo INPS

Con Fluida, giustificare un’assenza per malattia è semplice, veloce e tracciabile

Fluida nasce per semplificare i processi HR, anche nei momenti più delicati come le assenze improvvise. L’app consente ai dipendenti di inviare giustificativi in modo trasparente e conforme alla normativa, riducendo il rischio di errori e dimenticanze.

Cosa può fare il dipendente con Fluida in caso di malattia:

  1. Inserire un nuovo giustificativo selezionando “Malattia”.
  2. Caricare un allegato (ad esempio un’attestazione del medico o una ricevuta del certificato).
  3. Aggiungere un messaggio personalizzato, utile per spiegare la situazione al responsabile.
  4. Indicare il numero di protocollo INPS se disponibile, per garantire una tracciabilità completa.
  5. Verificare lo stato della richiesta in tempo reale, con notifiche automatiche per conferme o richieste di integrazione.

Il tutto in pochi clic, dal proprio smartphone o PC, senza perdere tempo tra email, chiamate o moduli cartacei. Con Fluida, la comunicazione è immediata, documentata e sempre allineata alle policy aziendali.

Il ruolo delle aziende: chiarezza nelle regole e strumenti adeguati

Anche il datore di lavoro ha un ruolo fondamentale nella prevenzione di questi problemi. Una gestione HR moderna deve:

  • Definire chiaramente le procedure per la comunicazione delle assenze;
  • Mettere a disposizione strumenti semplici e accessibili;
  • Formare i lavoratori su obblighi e diritti in caso di malattia.

Soluzioni come Fluida non solo facilitano il rispetto delle regole, ma creano un contesto di trasparenza e collaborazione che riduce i rischi di incomprensioni.

Responsabilità condivisa, tutela reciproca

L’episodio analizzato dalla Cassazione rappresenta un campanello d’allarme per tutti: lavoratori e aziende devono collaborare per garantire una corretta gestione delle assenze. La tecnologia è un alleato, non un sostituto del senso di responsabilità.

Prevenire è sempre la soluzione migliore, soprattutto quando in gioco c’è la continuità del rapporto di lavoro.