Emergenza caldo: le linee guida 2025 per affrontare il lavoro senza rischi

4 Luglio 2025

L’estate 2025 non è una semplice stagione calda: in molte regioni italiane si registrano temperature record e ondate di calore prolungate, mettendo a dura prova tutta quella fascia di lavoratori più esposti. Per le aziende, questo comporta un aumento del rischio per la salute e la sicurezza dei dipendenti, in particolare in settori come edilizia, agricoltura, logistica e tutte le attività all’aperto.

Vediamo in questo articolo quali i rischi e le procedure da utilizzare per ridurli al minimo

Quali rischi comporta al lavoratore l’esposizione a temperature estreme?

Alcuni potrebbero pensare che si tratti solo di un disagio temporaneo, in realtà di tratta di un rischio professionale riconosciuto, capace di causare colpi di calore, disidratazione, perdita di lucidità, infortuni e, nei casi più gravi, emergenze mediche. Proprio per questo motivo, la Conferenza delle Regioni ha approvato un documento con le nuove linee guida 2025 per proteggere i lavoratori dal calore e dalle radiazioni solari, offrendo uno strumento operativo concreto da integrare nei Piani Operativi di Sicurezza (POS).

Queste linee guida diventano un riferimento imprescindibile per le imprese che vogliono prevenire sanzioni, interruzioni delle attività e tutelare concretamente la salute dei dipendenti.

Perché le linee guida 2025 sul caldo sono importanti

Il cambiamento climatico ha trasformato l’ondata di calore in un’emergenza ricorrente, e i lavoratori all’aperto o in ambienti non climatizzati sono tra i più esposti. Ogni datore di lavoro è tenuto, secondo il D.Lgs. 81/2008, a valutare e gestire tutti i rischi fisici, incluso il microclima e la radiazione solare.

Le nuove linee guida aiutano le imprese a:

  • Ridurre il rischio di colpi di calore e patologie da stress termico
  • Limitare incidenti causati da cali di attenzione dovuti al caldo
  • Garantire un microclima accettabile anche in ambienti indoor influenzati dal clima esterno
  • Integrare azioni concrete nei POS e nei DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) in modo semplice e applicabile

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Emergenza caldo: le regole pratiche per i cantieri edili

Chi lavora nell’edilizia conosce le difficoltà di operare su un ponteggio sotto il sole estivo. Le linee guida stabiliscono che le imprese devono:

  • Valutare la possibilità di rimodulare gli orari per evitare le ore più calde
  • Garantire pause programmate in aree ombreggiate con acqua fresca
  • Fornire DPI idonei, abbigliamento leggero e traspirante, occhiali da sole con filtri UV
  • Organizzare le attività in base all’esposizione solare per ridurre i rischi
  • Predisporre un piano di emergenza per i colpi di calore e formare i lavoratori a riconoscere i sintomi

L’utilizzo di schede di autovalutazione termica per ogni cantiere e l’integrazione del POS con modelli semplificati agevolano il lavoro dei tecnici della sicurezza e dei datori di lavoro.

Il rischio caldo per i lavorati nei magazzini e nella logistica

Il caldo non colpisce solo chi lavora all’aperto. Nei magazzini e hub logistici non climatizzati, il calore accumulato può rendere le condizioni di lavoro insostenibili, aumentando il rischio di malori.

Le linee guida richiedono la valutazione del rischio anche in ambienti “ibridi”, ad esempio magazzini con ampie aperture suscettibili alle alte temperature esterne. 

Particolare attenzione deve essere posta a:

  • Sbalzi termici tra celle frigorifere e zone calde
  • Carico e scarico merci in aree esterne sotto il sole
  • Utilizzo di veicoli privi di climatizzazione
  • Organizzazione di pause in spazi climatizzati o ventilati

Queste misure non sono accessorie ma rientrano tra gli obblighi di tutela del datore di lavoro.

Alte temperature per il comparto agricolo e il lavoro stagionale

Operaio agricolo in un giorno caldo che alza il braccio per proteggersi dal sole

Tra i più esposti ai rischi legati al caldo vi sono i lavoratori agricoli, spesso impegnati per molte ore al giorno sotto il sole. 

Le linee guida 2025 invitano a:

  • Effettuare visite mediche preventive, con particolare attenzione a patologie che possono aggravarsi con il caldo
  • Fornire abbigliamento protettivo ma traspirante, copricapo e occhiali da sole
  • Garantire pause regolari e disponibilità di acqua e aree ombreggiate, anche in assenza di sintomi
  • Informare i lavoratori sui rischi e le modalità di protezione, con comunicazioni chiare anche in lingua comprensibile per i lavoratori stranieri

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Colpi di calore: riconoscere i sintomi e formare i lavoratori

Dermatiti da sudore, crampi, disidratazione, stress termico e colpi di calore sono le principali patologie da caldo elencate nelle linee guida. Il colpo di calore, in particolare, rappresenta un’emergenza medica che richiede un intervento tempestivo.

Per questo motivo, le imprese devono formare i lavoratori a riconoscere i sintomi, attivare piani di emergenza e predisporre procedure di primo soccorso immediate.

Fra i principali sintomi del colpo di calore si possono riscontrare:

  • Malessere generale come stanchezza, spossatezza, debolezza 
  • Cefalea e vertigini, mal di testa e sensazione di testa leggera 
  • Sensazione di malessere allo stomaco con nausea e vomito 
  • Pelle particolarmente arrossata e sudata 
  • Aumento della frequenza cardiaca e respiratoria

Dalle Regioni stop alle attività nelle ore più calde

Alcune Regioni hanno già adottato misure per vietare o limitare il lavoro nelle ore più calde della giornata, ossia dalle 12:00 alle 16:00, in caso di rischio elevato di stress termico. I datori di lavoro devono valutare l’attivazione di misure alternative o, in caso di rischio grave, sospendere temporaneamente l’attività, considerando anche l’uso degli ammortizzatori sociali.

Il datore di lavoro ha il compito di:

  • Verificare le condizioni meteo e le allerte rischio
  • Valutare alternative organizzative per ridurre l’esposizione al caldo
  • Considerare, in caso di rischio grave, la sospensione temporanea delle attività con eventuale utilizzo degli ammortizzatori sociali

Queste misure si configurano come un dovere giuridico e un’opportunità per costruire una cultura della prevenzione in azienda.

Prevenire non è un optional: il caldo come rischio professionale

Le linee guida 2025 stabiliscono un principio chiaro: lavorare in sicurezza durante le ondate di calore non è facoltativo. Le imprese devono adottare misure concrete e aggiornare la valutazione dei rischi, i POS e i DVR, formando e informando costantemente i lavoratori.

Non basta distribuire bottigliette d’acqua o concedere una pausa in più: serve un piano strutturato, strumenti di monitoraggio e una strategia di gestione del rischio caldo.

In un’Italia sempre più calda, la prevenzione diventa una leva competitiva, oltre che un obbligo normativo, per tutelare le persone e garantire continuità alle attività aziendali anche durante le estati più roventi.

Fluida: comunicazioni rapide per la sicurezza dei dipendenti

In situazioni di emergenza come le ondate di calore, è essenziale comunicare tempestivamente con i dipendenti. Fluida offre strumenti per inviare comunicazioni in tempo reale, fornendo consigli pratici e informazioni utili per affrontare il caldo estremo, interrompere le attività a rischio e il tutto con la certezza di essere sempre a norma. 

La piattaforma Fluida HR Suite permette di:

  • Inviare Comunicazioni ufficiali su modifiche agli orari o sospensioni temporanee delle attività, dovute a picchi di calore
  • Condividere linee guida e raccomandazioni per la sicurezza
  • Monitorare la ricezione e la lettura delle comunicazioni da parte dei dipendenti.

Utilizzare Fluida significa garantire una comunicazione efficace e tempestiva, fondamentale per la tutela della salute dei lavoratori durante le emergenze climatiche.

Emergenza caldo: la prevenzione sul lavoro è un dovere

Le nuove linee guida 2025 sottolineano l’importanza di una gestione proattiva del rischio termico. Non si tratta solo di adempiere a obblighi normativi, ma di proteggere la salute e il benessere dei lavoratori. Implementare misure preventive, formare il personale e utilizzare strumenti efficaci di comunicazione sono passi fondamentali per affrontare le sfide del caldo estremo.