Bonus assunzioni 2025: guida per imprese che investono nel lavoro

9 Giugno 2025

In Italia da anni il dibattito per un mercato del lavoro più dinamico, inclusivo ed equo è sempre acceso. Le imprese italiane, chiamate a giocare un ruolo da protagoniste nel rilancio occupazionale, possono contare, in questo 2025, su una molteplicità di incentivi per le assunzioni. Conoscere a fondo tutte le opzioni a disposizione, non sempre semplici da decifrare, può fare la differenza, specie per chi vuole investire sulle persone e sul futuro del proprio business.

Questa guida ti aiuterà ad orientarti tra i bonus attivi e quelli in standby nel 2025, chiarendo vantaggi, requisiti e opportunità reali per le aziende.

Bonus assunzione 2025: il contesto del mercato del lavoro

Negli ultimi anni, il mercato del lavoro italiano ha vissuto una trasformazione profonda. Alla graduale uscita dalla crisi pandemica si è affiancata una crescente attenzione delle istituzioni verso l’occupazione giovanile, l’inclusione femminile e il sostegno alle imprese del Mezzogiorno. Secondo i dati ISTAT, nel primo trimestre del 2025 si registra un lieve incremento dell’occupazione (+0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2024, trainato soprattutto dal settore privato e dalle assunzioni a tempo indeterminato.

Nonostante ciò, permangono criticità strutturali, come l’elevato tasso di disoccupazione giovanile (superiore al 20% in alcune regioni del Sud) e il divario occupazionale di genere, ancora marcato in molti settori. È in questo contesto che le politiche attive del lavoro, tra cui i bonus assunzione, assumono un ruolo cruciale. Si tratta di strumenti pensati per favorire nuove opportunità lavorative, sostenere le imprese che investono sul capitale umano e rendere il mercato del lavoro più dinamico e inclusivo.

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Bonus under 30: sconto contributivo del 50%

Tra le misure già pienamente operative nel 2025, una delle più consolidate riguarda l’assunzione di giovani con meno di 30 anni. Introdotta nel 2018, l’agevolazione prevede un esonero del 50% dei contributi previdenziali per chi assume con contratto a tempo indeterminato, anche in caso di stabilizzazione di rapporti già in essere.

Il tetto massimo annuale è fissato a 3.000 euro, e l’agevolazione può essere richiesta solo in presenza di precisi requisiti: regolarità contributiva, rispetto delle norme a tutela dei lavoratori e nessun licenziamento nei sei mesi precedenti nella stessa unità produttiva.

Una misura che non solo favorisce l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, ma stimola una progettualità a lungo termine nelle imprese che investono in competenze fresche e nuovi talenti.

Colloquio tra recruiter e giovane candidato, simbolo delle nuove opportunità occupazionali

Bonus lavoratrici: agevolazioni per chi promuove la parità

Se c’è un campo in cui la normativa italiana ha scelto di intervenire con determinazione, è quello dell’occupazione femminile. A partire dal 2012, è attivo un bonus strutturale che premia l’assunzione di donne in condizioni di svantaggio.

Chi assume lavoratrici disoccupate da almeno 24 mesi, o da 6 mesi se residenti in aree svantaggiate o impiegate in settori con forte disparità di genere, può beneficiare di uno sgravio del 50% dei contributi. La durata dell’agevolazione varia: 12 mesi per contratti a termine, 18 per gli indeterminati.

Il 2025 ha confermato inoltre un’esenzione dell’1% per le aziende che hanno ottenuto la certificazione per la parità di genere. Non si tratta solo di sgravi, ma di un premio alla cultura aziendale che sceglie consapevolmente di ridurre il gender gap.

Ancora più incisivo l’incentivo per chi assume donne beneficiarie del reddito di libertà: l’esonero in questo caso arriva al 100%, fino a un massimo di 8.000 euro per 24 mesi.

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Sud Italia: proroga della decontribuzione

Le imprese che operano nel Sud Italia godono anche nel 2025 di un importante strumento di supporto: la decontribuzione Sud, prorogata fino al 2029. Nelle otto regioni interessate (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), è previsto un esonero contributivo decrescente nel tempo.

Per le assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2024, l’esonero era pari al 25%; per quelle realizzate nel 2025 scende al 20%, ma resta comunque un’agevolazione significativa. Il limite mensile va dai 125 ai 145 euro per lavoratore, a seconda dei casi.

Attenzione: l’incentivo si applica principalmente a micro, piccole e medie imprese fino a 250 dipendenti, mentre per le grandi aziende si attendono ancora regole attuative.

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Disoccupati e percettori di NASpI: il vantaggio è reciproco

Un altro incentivo già disponibile riguarda le assunzioni di disoccupati percettori di NASpI. In questi casi, l’azienda riceve un contributo pari al 20% dell’indennità mensile residua che sarebbe spettata al lavoratore.

Una misura pensata per premiare chi riattiva professionalità temporaneamente escluse dal mercato del lavoro, che si somma ad altri strumenti come l’assegno di inclusione o il supporto per la formazione e il lavoro.

Per le assunzioni a tempo indeterminato, è previsto un esonero contributivo fino a 8.000 euro per un anno. Se il contratto è part-time o stagionale, l’importo si dimezza a 4.000 euro. Sono ammesse anche le trasformazioni di contratti a termine.

Le novità del Decreto Coesione: una nuova spinta per l’occupazione

Il Decreto Coesione (DL 60/2024) ha portato novità sostanziali, anche se alcune misure sono ancora in attesa di piena operatività. La svolta è arrivata nel maggio 2025, con le istruzioni INPS che hanno sbloccato le prime domande.

Giovani under 35: un incentivo (finalmente) attivo

Dopo un’attesa di oltre un anno, è ora possibile attivare il nuovo bonus per l’assunzione di giovani under 35 mai assunti con contratto a tempo indeterminato.

L’agevolazione prevede uno sgravio totale dei contributi fino a 500 euro mensili per 24 mesi. Per le aziende della ZES Unica Sud, il tetto sale a 650 euro al mese.

Per ottenere il beneficio, l’assunzione deve essere realizzata tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, e l’azienda non deve aver effettuato licenziamenti nei sei mesi precedenti.

Donne svantaggiate: le due finestre per l’incentivo

Sempre il DL Coesione introduce un nuovo bonus per l’assunzione di donne in condizioni di svantaggio, senza limiti di età. Anche in questo caso, l’esonero arriva al 100% (650 euro/mese per due anni), ma sono previste due finestre temporali:

  1. Dal 1° settembre 2024 per donne disoccupate da oltre 24 mesi o impiegate in settori a forte disparità di genere.
  2. Dal 31 gennaio 2025 per donne residenti nella ZES Sud disoccupate da oltre 6 mesi.
Over 35 e microimprese del Sud: un’opportunità mirata

Un’ultima novità riguarda le micro e piccole imprese del Mezzogiorno che assumono over 35 disoccupati da almeno due anni. Anche in questo caso, il contributo previsto è del 100% fino a 650 euro al mese, ma riservato a chi ha meno di 10 dipendenti.

L’incentivo non si applica a dirigenti, rapporti domestici o apprendistati, salvo nel caso in cui il contratto di apprendistato non sia stato trasformato.

La maxi deduzione fiscale: uno stimolo anche per il bilancio

Accanto agli sgravi contributivi, nel 2025 le aziende potranno continuare a beneficiare della super deduzione del costo del lavoro.

Questa misura fiscale prevede una deduzione del:

  • 120% per tutte le nuove assunzioni a tempo indeterminato;
  • 130% se si tratta di soggetti svantaggiati (donne con figli, ex percettori di RDC, disabili, giovani e residenti in aree a basso PIL).

Per usufruire del beneficio è necessario che l’azienda dimostri un incremento occupazionale netto, rispetto all’anno fiscale precedente.

Perché Fluida è il partner giusto per gestire queste opportunità

In un contesto così dinamico e normativamente complesso, affidarsi a strumenti digitali efficaci diventa essenziale. Fluida offre alle imprese una soluzione completa per:

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  • Automatizzare i processi HR per avere una migliore gestione delle presenze
  • Favorire la collaborazione con consulenti del lavoro e commercialisti.

Con Fluida, ogni incentivo si trasforma in una leva concreta per la crescita, non in una complicazione amministrativa.

Il 2025 rappresenta un’occasione irripetibile per molte aziende: quella di crescere, innovare e costruire occupazione di qualità. I bonus non sono mai un fine, ma uno strumento per valorizzare le persone, generare impatto e fare impresa in modo più consapevole. Chi sa gestire propositivamente il contesto, muovendosi con gli strumenti giusti – normativi e digitali – avrà un vantaggio competitivo concreto sfruttando al massimo il mercato delle assunzioni, senza preclusioni.