Auto aziendali e fringe benefit 2025: cosa cambia con il Decreto Bollette

30 Giugno 2025

Nel panorama in continua evoluzione delle risorse umane, la gestione delle auto aziendali concesse in uso promiscuo rappresenta una delle aree più delicate dal punto di vista fiscale e organizzativo. Il Decreto Bollette (D.L. 19/2025), convertito con modifiche nella legge 60/2025, interviene proprio su questo tema, introducendo novità che impattano direttamente sulle regole di tassazione dei fringe benefit legati ai veicoli.

L’obiettivo dichiarato del legislatore è quello di chiarire l’applicazione della nuova normativa, limitando i casi in cui si rischia una tassazione secondo il valore normale, un criterio che può rivelarsi penalizzante per imprese e lavoratori. Tuttavia, come spesso accade, il nuovo testo normativo ha aperto una serie di interrogativi interpretativi, soprattutto in fase di prima applicazione.

Vediamo nel dettaglio le novità introdotte dal Decreto bollette

Fringe benefit auto aziendali: cosa prevedeva la normativa prima del 2025

Prima della legge di bilancio 2025, la tassazione delle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti era disciplinata dall’articolo 51, comma 4, lettera a) del TUIR. La tassazione del fringe benefit era basata sul livello di emissione di CO₂, secondo quanto previsto dalla normativa previgente.

Questa impostazione premiava le auto meno inquinanti, penalizzando quelle con emissioni più alte, e costituiva un criterio relativamente chiaro per aziende e consulenti.

Con l’arrivo della legge di bilancio 2025, questo meccanismo viene superato, e la tassazione cambia profondamente.

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Fringe benefit auto 2025: come cambia la tassazione con il Decreto Bollette

A partire dal 1° gennaio 2025, il calcolo dell’imponibile per il fringe benefit non fa più riferimento esclusivo alle emissioni, ma tiene conto della tipologia di alimentazione del veicolo (elettrico, ibrido, termico, ecc.). Una modifica apparentemente tecnica, che però ha creato diversi dubbi, soprattutto nei casi di transizione.

Il Decreto Bollette nasce proprio per affrontare queste zone grigie, e lo fa attraverso due strumenti:

  • un regime transitorio, che estende la validità delle vecchie regole
  • una clausola di salvaguardia, che tutela gli ordini effettuati entro il 2024

Regime transitorio fringe benefit auto: cosa succede ai veicoli aziendali in flotta

Secondo quanto indicato da Assonime nella circolare n. 12 del 26 maggio 2025, il regime transitorio riguarda tutti i veicoli:

  • concessi in uso promiscuo fino al 31 gennaio 2024
  • presenti in flotta alla stessa data, indipendentemente dal soggetto assegnatario
  • immatricolati o riassegnati anche dopo il 31 gennaio, purché ordinati prima

In pratica, tutti i veicoli aziendali esistenti alla fine di gennaio 2024 continuano ad essere tassati secondo il regime previgente, fino alla loro uscita dalla flotta (vendita, rottamazione, cessazione del noleggio o leasing).

Un principio importante: è il veicolo a determinare il regime fiscale, non chi lo utilizza né quando viene riassegnato.

Clausola di salvaguardia Decreto Bollette: come gestire gli ordini auto aziendali 2024

Il decreto introduce inoltre una tutela per le aziende che hanno ordinato veicoli nel 2024, ma che li hanno assegnati ai dipendenti solo nel primo semestre 2025.

Nel dettaglio, se il veicolo è stato ordinato entro il 31 dicembre 2024 e concesso in uso promiscuo tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2025, continua a valere il regime precedente alla legge di bilancio 2025.

Questa clausola si basa su una lettura flessibile e orientata alla sostanza: non si guarda tanto alla data di immatricolazione o assegnazione formale, quanto al momento dell’ordine. Il testo normativo, infatti, parla genericamente di “concessione in uso promiscuo”, senza specificare dettagli contrattuali.

Riassegnazione auto aziendali e fringe benefit: cosa dice la normativa

Una delle questioni più discusse riguarda la possibilità di riassegnare un veicolo a un nuovo dipendente, senza perdere i benefici del regime transitorio.

La risposta, secondo Assonime, è positiva: finché il veicolo rientra nei criteri indicati (ordinato entro il 2024, presente in flotta entro gennaio 2024, ecc.), la riassegnazione non modifica il trattamento fiscale.

Questo principio è coerente con l’obiettivo del decreto: evitare che circostanze operative come la sostituzione del dipendente assegnatario comportino aggravi fiscali ingiustificati.

Fringe benefit e auto aziendali: cosa devono fare le aziende per non sbagliare

Di fronte a questo nuovo scenario, è essenziale per le aziende:

  • mappare correttamente la propria flotta aziendale, indicando date di ordine, immatricolazione e assegnazione
  • conservare tutta la documentazione contrattuale che prova il rispetto delle condizioni del regime transitorio
  • monitorare eventuali riassegnazioni, per evitare il rischio di applicazione del criterio del “valore normale”

È quindi consigliabile che HR e amministrazione collaborino strettamente per garantire la tracciabilità e la conformità delle assegnazioni.

Schermata Fluida aperta sulla scelta categorie della nota spese

Gestione auto aziendali: come Fluida semplifica nota spese e comunicazioni

Anche se Fluida non gestisce direttamente la fiscalità dei fringe benefit, può rappresentare un supporto concreto nella gestione quotidiana delle attività legate alle auto aziendali, grazie a due funzionalità chiave:

Nota spese
Con Fluida è possibile registrare con facilità tutte le spese sostenute dai dipendenti nell’uso del veicolo aziendale – come carburante, pedaggi, parcheggi – direttamente tramite smartphone. La funzione nota spese consente di digitalizzare i rimborsi, offrendo tracciabilità, velocità e precisione nella rendicontazione.

Comunicazioni importanti
Le aziende possono utilizzare Fluida per inviare comunicazioni chiare e tempestive ai propri collaboratori, ad esempio per spiegare le regole di utilizzo del veicolo aziendale, aggiornare i dipendenti su novità normative o informare su eventuali riassegnazioni.

In questo modo, Fluida diventa un alleato operativo per HR e amministrazione, semplificando la vita in azienda anche in ambiti complessi come la mobilità e i benefit.

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Tassazione auto aziendali 2025: strumenti per una gestione efficace

Il Decreto Bollette 2025 non introduce una rivoluzione, ma rappresenta una svolta interpretativa. In attesa che l’Agenzia delle Entrate fornisca chiarimenti definitivi, la lettura proposta da Assonime offre un orientamento prudente ma funzionale.

Per le aziende, il compito ora è duplice:

  • applicare correttamente le regole transitorie
  • dotarsi degli strumenti organizzativi per gestire i veicoli aziendali in modo trasparente e tracciabile.

In questo contesto, la tecnologia può fare la differenza. E soluzioni come Fluida, che semplificano la rendicontazione e la comunicazione, si rivelano utili per navigare un contesto normativo in evoluzione continua, senza perdere efficienza operativa né relazione con i dipendenti.